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domenica 29 aprile 2007

Rifiuti

Quando si parla di impatti ambientali, un aspetto che viene immediatamente considerato da tutti (anche perché è di grande attualità oltre che un problema con cui conviviamo da privati cittadini) è quello della gestione dei rifiuti.

In natura i rifiuti non esistono: ciò che non viene utilizzato da una specie, o da una comunità può risultare utile ed indispensabile alla sopravvivenza di un'altra. In un ecosistema naturale, non esiste dunque materia che non venga riutilizzata: in tempi più o meno lunghi, tutte le sostanze subiscono modificazioni, si alterano e si trasformano ma, all'interno di un ciclo naturale, niente rimane inutilizzato. Le attività antropiche e il sistema produttivo hanno invece alterato l'equilibrio tra organismi produttori e distruttori di rifiuti, creandone di difficilmente degradabili. Vengono così definiti rifiuti tutte quelle sostanze o oggetti, generati da attività umane e produttive, di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi. Quattro sono le principali categorie sotto cui vengono classificati i rifiuti: secondo l'origine, si distinguono in rifiuti urbani e rifiuti speciali, e, secondo le caratteristiche di pericolosità, rifiuti pericolosi e non pericolosi.

Il costante aumento dei consumi, legato allo sviluppo industriale e al più generale miglioramento delle condizioni economiche, ha comportato l'immissione nell'ambiente naturale di un quantitativo sempre maggiore di rifiuti, che se non trattati consapevolmente possono pregiudicare irrimediabilmente la salute ed il benessere dell'uomo stesso e la salvaguardia dell'ambiente.
La produzione di quantitativi sempre maggiori di rifiuti è dunque da attribuire all'eccessivo prelievo di risorse naturali ed al basso livello di efficienza con cui tali risorse vengono utilizzate nel ciclo di vita dei beni e dei servizi forniti dalle attività produttive.
In Italia, la produzione annua complessiva di rifiuti raggiunge mediamente 30 milioni e mezzo di tonnellate, arrivando a superare quasi 40 milioni di metri cubi, una quantità tale da ricoprire sotto uno strato di un metro e mezzo di rifiuti un'intera provincia italiana di media grandezza.

I rifiuti, fase terminale dell'intero processo produttivo ed economico, sono da considerarsi una delle principali fonti di pressione sull'ambiente, ed una delle maggiori emergenze ambientali che le pubbliche amministrazioni sono chiamate ad affrontare. Le linee programmatiche in materia di rifiuti in base alle vigenti normative comunitarie e nazionali sono volte al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

. riduzione della produzione e della pericolosità;
. riutilizzo e riciclaggio;
. recupero, nelle sue diverse forme (materia, energia);
. smaltimento in condizioni di sicurezza.

Il sistema di gestione integrata dei rifiuti si pone dunque l'obiettivo di ridurre la produzione complessiva di rifiuti urbani e pericolosi, ridurre la quantità di rifiuti da smaltire in discarica incentivando la raccolta differenziata e il recupero di materia ed energia. Tra gli strumenti di attuazione di queste politiche di gestione vanno ricordati, oltre agli strumenti normativi: strumenti economici (misure fiscali, incentivi e disincentivi finanziari ed ecotasse, schemi di deposito rimborsabili) e strumenti di gestione, accordi negoziali tra pubbliche autorità e operatori economici, monitoraggi sull'applicazione della normativa.

(Fonte: Varie web, pubblicazioni)


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