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sabato 26 maggio 2007

Ambiente: pubblicati altri quattro Decreti del Codice


Sono stati pubblicati altri 4 decreti attuativi del decreto legislativo in materia d'ambiente (N.152/2006) entrato in vigore il 29 aprile scorso, firmati dal Ministro dell'Ambiente e dal Ministro delle Attività Produttive.




I provvedimenti attuativi del Codice sono diventati 13.

In particolare i nuovi quattro rimettono ordine nel settore rifiuti per la parte riguardante il catasto e i codici Cer mentre gli altri due si occupano dei beni in polietilene e degli imballaggi.

Nel dettaglio, uno dei quattro nuovi decreti attuativi del Codice riguarda da vicino alcuni settori commerciali come agricoltura e pesca perché individua le tipologie dei beni in polietilene rientranti nel campo di applicazione dell'art.234 del Dlgs 152/06.

Per il capitolo rifiuti, il decreto riorganizza il catasto (art.189 del Dlgs 152/06) e ne adegua l'organizzazione al Dlgs 152/06 e allo sviluppo delle tecnologie informatiche per la trasmissione dei dati, al fine di agevolare la consultazione da parte di operatori e autorità di controllo.

Si prevede anche l'istituzione dell'elenco dei Rifiuti conformemente all'art.1 comma 1 della Direttiva 75/442/CE e all'art. 1 paragrafo 4 della direttiva 91/689/CE di cui alla decisione della Commissione 2000/532/CE - 3 maggio 2000 (art. 184 comma 4 del Dlgs 152/06). In tal senso il decreto, trasforma la direttiva del Ministero dell'Ambiente del 9 aprile 2002 in decreto, aggiornando i codici CER alla luce delle disposizioni del Dlgs 152/06, nonché del decreto di aggiornamento del DM 5/2/98, in corso di pubblicazione conseguentemente alla sentenza della Corte di Giustizia UE del 7 ottobre 2004.

ll quarto decreto approvato riguarda l'aggiornamento degli standard europei fissati dal Comitato Europeo di normazione in conformità dei requisiti essenziali stabiliti all'art.9 della Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e rifiuti da imballaggi (art.226 comma 3 del Dlgs 152/06). Il provvedimento rende praticabile e controllabile il rispetto degli standard europei relativi ai requisiti essenziali sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggi.

(Fonti: Web, www.sicurezzaequalità.it)


martedì 8 maggio 2007

Agricoltura Biologica

Negli anni precedenti il secondo conflitto mondiale l'agricoltura applicava tecniche agricole “tradizionali” in cui l'esperienza contadina tramandata di padre in figlio dimostrava una conoscenza empirica e tuttavia avanzata di gestione del territorio agricolo.

Le coltivazioni prevedevano infatti la rotazione colturale, l'integrazione tra agricoltura ed allevamento, l'utilizzazione di tecniche di aratura che salvaguardavano la struttura del suolo, la realizzazione di siepi frangivento per la delimitazione dei confini. Queste ed altre caratteristiche contribuivano alla buona gestione complessiva del territorio, salvaguardando al tempo stesso la biodiversità ed esercitando una forma di manutenzione diffusa del territorio.

Il dopoguerra ha segnato la rottura di questo equilibrio: il ricorso sempre più massiccio a pesticidi e fitofarmaci, le tecniche di aratura profonda, la coltivazione di specie non autoctone, con rese più alte ma con necessità maggiori di acqua e fertilizzanti e più deboli alle malattie, hanno comportato l'aumento delle pressioni sul paesaggio e sull'ambiente e spesso una qualità organolettica dei prodotti inferiore rispetto alle specie locali, meglio adattate al clima e più resistenti.


In questi ultimi anni si è però registrata una parziale inversione di tendenza:
- i consumatori sempre più spesso chiedono prodotti sani, senza residui di pesticidi ed altre sostanze chimiche, che siano più rispettosi dell'ambiente. Gli acquisti cominciano infatti ad orientarsi verso prodotti che puntano alla qualità piuttosto che alla quantità
;

- i consumatori sono disposti a spendere magari qualcosa in più pur di comprare prodotti sani: si richiede all'agricoltura di tornare a ricoprire il ruolo che aveva in passato. In questo senso, quindi, viene vista come parte del sistema naturale, che lavora in armonia e non in competizione con esso, contribuendo alla sua protezione e miglioramento.

L'agricoltura biologica non prevede il ricorso a concimi chimici, la lotta alle malattie ed agli infestanti viene attuata scegliendo la coltivazione di specie locali più robuste e praticando la lotta biologica, cioè utilizzando i predatori naturali per combattere gli organismi infestanti.

(Fonte: Dizionario per l'Educazione Ambientale - 100 parole per l'Ambiente)