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venerdì 20 marzo 2009

UE lancia campagna a favore del consumo responsabile

Dimas: oltre a preservare l’ambiente si stimola l’economia
La Commissione Europea ne è convinta: consumare ecologico è una scelta che ognuno di noi dovrebbe fare per salvare il Pianeta.

Al via allora il “Ratail Forum” lanciato dalla Commissione Europea, l’organo esecutivo della Comunità Europea, e dal Commissario per l’Ambiente Stavros Dimas. Alla presentazione del Forum, Starvos Dimas ha sottolineato l’importanza delle scelte di tutti i giorni per ridurre la nostra impronta ecologica sul pianeta: “Quello che consumiamo può avere un grande impatto sull’ambiente. Per esempio, il settore degli alimentari e delle bevande, dal campo alla nostra tavola, è responsabile per il 23 per cento del consumo di risorse ambientali e gli imputabile il 18 per cento delle emissioni di gas serra”.
La vendita al dettaglio di prodotti ecologici potrebbe essere anche un'interessante via per stimolare l’economia: una recente ricerca della UE ha evidenziato come il 75 % del campione statistico sia disposto a comprare prodotti più amici dell’ambiente anche se questi dovessero aumentare di prezzo.
L’obiettivo del forum è quello di raccogliere i protagonisti del commercio al dettaglio e di tutti coloro che sono interessati all’ambiente: cittadini, organizzazioni ambientaliste, produttori e gruppi di consumatori per trovare soluzioni capaci di ridurre l’impatto ambientale in tutta la filiera produttiva.
Anche l’informazione ai consumatori, sottolinea la UE è un importante fattore capace di cambiare le sorti del pianeta. D’altra parte è innegabile che il mercato dei prodotti biologici ed etici non conosce crisi. "I commercianti al dettaglio - ha commentato Dimas - possono dare un grosso contributo allo sviluppo di modelli di consumo e di produzione eco-sostenibili, attraverso i prodotti che scelgono di vendere e promuovere''.
Nel circolo virtuoso che mischia economia e rispetto per l’ambiente, il commissario ambientalista fa notare che la reputazione dei venditori al dettaglio – quelli più colpiti, per intenderci dai temutissimi boicottaggi – hanno tutto l’interesse di agire e mostrarsi come paladini della cura dell’ambiente.
Il forum lanciato oggi, dunque non è dedicato solo agli ambientalisti, ma è un terreno fertile anche per quelle imprese che presto o tardi, a causa della sempre più stringente regolamentazione nazionale e comunitaria in materia di ambiente e sicurezza alimentare, dovranno essere pronte a prendersi cura delle risorse energetiche, ma anche di acqua e biodiversità.
Il commissario alla Tutela dei consumatori Meglena Kuneva ha aggiunto: ''Se vogliamo promuovere l'acquisto 'verde' la scelta sostenibile deve essere una scelta facile”, in pratica serve un' informazione piu' chiara riguardo al singolo prodotto e all'opportunità di acquisto verde non solo offerta come una costosa alternativa al tradizionale mercato.

Fonte: BuoneNotizie.it

Distretti ad Alta Sostenibilità II


La Scala di Itaca


Il protocollo sintetico Itaca, messo a punto dall'Istituto per l'innovazione e la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale, stima il livello di qualità ambientale di un edificio misurandone le prestazioni rispetto a 12 criteri e 8 sottocriteri relativi al consumo di risorse e ai carichi ambientali (emissioni di CO2 e rifiuti).
Per ogni criterio e sottocriterio, l'edificio riceve un punteggio da -1 a +5 sulla seguente scala di valutazione:

-1 L'immobile mostra una prestazione ambientale inferiore allo standard e alla pratica corrente.
0 E' la prestazione minima accettabile definita da leggi o regolamenti vigenti o, in caso non vi siano regolamenti di riferimento, rappresenta la pratica corrente.
+1 Il miglioramento rispetto alla pratica corrente è moderato.
+2 Registra un miglioramento effettivo della prestazione.
+3 C'è un significativo miglioramento: è da considerarsi la best practice.
+4 Il progetto mostra un moderato incremento della pratica corrente migliore.
+5 La prestazione è considerevolmente migliore rispetto alla best practice e viene considerata di carattere sperimentale.




Fonte: NOVA de Il Sole 24 Ore del 05 Marzo 2009


Distretti ad Alta Sostenibilità


Le Percentuali della Compatibilità

Una certificazione in quattro.
Il Leed (Leadership in Energy and Environmental Design) è un sistema di progettazione e rating degli edifici elaborato negli USA nel 1998 dallo US Green building Council, oggi utilizzato in 14 mila progetti in oltre 60 Paesi per lo sviluppo dell'edilizia verde. Il processo Leed inizia con la stessa progettazione che prevede la registrazione del progetto e simulazioni delle sue performance ambientali con un modello informatico. I livelli di certificazione assegnati su una scala di 69 punti sono 4: Base (26-32 punti), Argento (33-38 punti), Oro (39-51 punti), Platino (52-69 punti). Il voto è assegnato sulla base di 6 parametri con specifici pesi percentuali:

  1. Sostenibilità: meno rifiuti. Gli edifici certificati devono essere costruiti sulla base di un piano di smaltimento che riduca la produzione di rifiuti e impieghi materiali riciclati o prodotti localmente. 14 punti
  2. Materiali: locali e naturali. Gli edifici costruiti con l'impiego di materiali naturali, rinnovabili e locali, come il legno, ottengono un punteggio maggiore. 13 punti
  3. Qualità Indoor: efficienza. Gli spazi interni devono essere progettati in modo tale da consentire una parità del bilancio energetico e favorire il massimo confort abitativo. 15 punti
  4. Efficienza Idrica: il recupero dell'acqua. La presenza di sistemi per il recupero dell'acqua piovana o di rubinetti con regolatori di flusso deve garantire la massima efficienza nel consumo dell'acqua. 5 punti
  5. Innovazione: progettazione. L'introduzione di innovazione o di tecnologie costruttive migliori rispetto alle best practices vengono premiate e incentivate dal sistema. 5 punti
  6. Energia: taglio in bolletta. L'utilizzo migliore dell'energia rinnovabile e locale riduce la bolletta energetica degli edifici e quindi il quantitativo di emissioni di CO2 in atmosfera. Negli USA, gli immobili Leed emettono ogni anno 350 tonnellate di CO2 in meno rispetto a quelli tradizionali con un taglio del 32% delle bollette.
Fonte: NOVA de Il Sole 24 Ore del 05 Marzo 2009

Il Decalogo di LifeGate


  1. Illumina e risparmia: le vecchie lampadine al tungsteno utilizzano solo il 5% dell'energia che consumano; il restante 95% lo buttano via in calore. Quelle a risparmio energetico durano 10 volte di più e consumano un quinto, fanno risparmiare fino a 60 euro e 70 kg. di CO2 l'anno!
  2. Differenziati: differenziare i rifiuti è molto importante, facciamolo sia a casa che al lavoro. La raccolta differenziata consente di riciclare una grande quantità di rifiuti. Riciclando una sola lattina, ad esempio, si risparmia tanta energia quanta ne servirebbe per tenere acceso un monitor da 14 pollici per 3 ore!
  3. Rispetta la carta: preferiamo la carta riciclata; inquina meno e rispetta gli alberi. Per produrla si risparmia il 20% di CO2. Per questo motivo il 90% dei quotidiani in Italia sono stampati su carta riciclata.
  4. Attento alle luci rosse: siamo abituati ad utilizzare stereo, televisore, computer, lettore dvd in modalità di preaccensione (stand by). Questo incrementa la bolletta dell'energia elettrica di 75-150 euro all'anno. Spegnamoli quando non li usiamo. Ci sarà grato l'ambiente ed il portafogli!
  5. Scegli i gradi giusti: in inverno è sufficiente mantenere il termostato a 18-20° e mettere un maglione più pesante. In estate idem: meglio non scendere mai sotto i 26-24°, ne gioverà anche la nostra salute.
  6. Usa l'energia del sole: la luce del sole, la forza del vento o dell'acqua, il calore della terra sono risorse rinnovabili che non inquinano e sono sempre disponibili. Evitiamo inutili emissioni di CO2 scegliendo energie rinnovabili.
  7. Usa il mezzo giusto: in Italia ciascun abitante emette, ogni anno, circa 2 tonnellate (!!!) di CO2 solo per spostarsi. Il 46% delle emissioni di CO2 viene proprio dalle auto private. Cambiamo modo di viaggiare, con mezzi pubblici, ad esempio, quando possibile.
  8. Viaggia "eco": se non possiamo fare a meno dell'auto, proviamo a condividere il viaggio con dei colleghi. Ogni veicolo emette da 120 a 400 grammi di CO2 per chilometro (!!!). Risparmiamo così CO2 e soldi con il sistema di "car-pooling".
  9. Ricaricati: preferiamo le pile ricaricabili! durano da 500 a 1000 cicli e non inquinano come le usa e getta che, per essere prodotte, consumano 200 volte l'energia che contengono. L'80% di queste finisce nella spazzatura normale contaminandola e non sono assolutamente riciclabili.
  10. Fai la spesa giusta: per risparmiare CO2 dobbiamo diventare consumatori consapevoli e stare attenti a ciò che compriamo. Meglio preferire prodotti ecologici, possibilmente con poco imballaggio, meglio se in materiale riciclato o a basso impatto ambientale.
In ogni caso prendiamo l'abitudine di non lasciare l'acqua del rubinetto scorrere metre ci laviamo i denti o facciamo le normali abluzioni mattutine o serali, non esageriamo con i gradi del termostato o del condizionatore sia in casa che al lavoro, non riponiamo nel frigo i cibi ancora caldi.

Fonte: NOVA de Il Sole 24 Ore del 16 Febbraio 2009