Google

venerdì 31 agosto 2007

Agenda 21

Agenda 21 nasce come un documento d'intenti e obiettivi programmatici per il XXI secolo, sottoscritto da 178 paesi, che sintetizza le azioni specifiche e le strategie per l'ambiente, l'economia e la società.
Agenda 21 prescrive che, per affrontare ogni questione, sia adottato un processo che esamini i diversi aspetti del problema, che prenda decisioni chiare sulle priorità fissate e definisca finalità e traguardi da raggiungere. Tale documento riconosce un ruolo fondamentale alle comunità locali nell'attuazione delle politiche di sostenibilità.
L'Agenda 21 locale è un processo partecipato che coinvolge tutti i portatori d'interesse presenti sul territorio (stakeholders), che nasce da una scelta volontaria e partecipata attraverso la quale esplicitare, condividere e quindi tradurre in strategie comuni gli obiettivi di sostenibilità.

Articolazione del processo di Agenda 21:

1) Attivazione del processo di Agenda 21
a. Iniziative di sensibilizzazione e promozione
b. Adesione ad accordi e network internazionali
c. Impegno formale dell'Amministrazione locale

2) Individuazione e coinvolgimento del pubblico e dei partner
a. Coinvolgimento dei settori interni
b. Creazione del gruppo tecnico
c. Attivazione del Forum civico

3) Predisposizione del quadro diagnostico
a. Rapporto sullo stato dell'ambiente
b. Audit della struttura e della gestione
c. Valutazione delle politiche

4) Individuazione delle priorità e definizione degli obiettivi
a. Selezione degli obiettivi strategici e locali
b. Discussione e validazione degli obiettivi
c. Definizione delle strategie d'intervento

5) Costruzione del Piano di Azione Ambientale
a. Predisposizione di scenari
b. Definizione di linee d'intervento
c. Individuazione di strumenti d'azione

6) Adozione del Piano
a. Confronto sulla proposta preliminare
b. Individuazione degli attori
c. Adozione formale e indirizzi per la gestione

7) Implementazione, monitoraggio e feedback
a. Individuazione della struttura e delle procedure
b. Attivazione di verifiche periodiche
c. Aggiornamento e adeguamento del Piano

(Fonte: Linee Guida per le Agende 21 locali, ANPA, 2000).

Per rafforzare lo scambio di informazioni e di esperienze tra gli Enti e per monitorare le buone pratiche e le esperienze di Agenda 21 locale presenti sul territorio toscano è stata ufficialmente costituita nell'Aprile del 2002 la Rete delle Agenda 21 locali.

(Fonte Dizionario per l'Educazione Ambientale: 100 parole per l'Ambiente)

Biodiversità

Il termine biodiversità è utilizzato per descrivere la varietà di specie animali e vegetali che vivono in un determinato ambiente.

Essa è il risultato dell'evoluzione su periodi durati milioni di anni ed è possibile analizzarla in base a tre livelli d'indagine: il livello genetico, quello specifico e quello ecosistemico. All'interno della stessa specie infatti vi sono individui diversi per altezza, struttura, colore degli occhi e dei peli, così come vi sono innumerevoli specie animali e vegetali che possono popolare lo stesso ecosistema ed ancora molti tipi di ambienti diversi che caratterizzano una stessa regione, provincia o comune.

I sistemi ecologici possono essere visti come un meccanismo complesso, una scatola nera in cui si ha l'ingresso di energia solare e materiale inorganico e l'uscita di ossigeno e di materia organica sia in termini di biomassa sia di sostanze di rifiuto. Questo meccanismo funziona attraverso una molteplicità di attori (le diverse specie animali e vegetali), ognuno per la propria parte. Se qualcuno di questi attori o gruppi di essi entra in crisi, il meccanismo complessivo funziona lo stesso poiché esiste qualche altro gruppo che è pronto a occupare quella funzione. Ecco perché i sistemi ecologici sono detti sistemi complessi in equilibrio dinamico. La complessità è quindi legata strettamente al buon funzionamento poiché in un sistema semplificato è possibile che non vi sia nessuno pronto a rimpiazzare l'attore in crisi e quindi che vi sia un intoppo nel funzionamento complessivo del meccanismo.
La conservazione della biodiversità è quindi fondamentale perché essa è collegata all'essenza stessa della vita sulla Terra: un ambiente banale, semplificato, è anche un ambiente più facilmente attaccabile da epidemie, parassiti, nonché meno redditizio in termini di cibo ed altre sostanze utili. Gli ambienti semplificati, quali ad esempio le coltivazioni intensive, sono mantenute solo a prezzo di grosse introduzioni di fitofarmaci, proprio perché sono ambienti semplici e quindi un parassita ha gioco facile nell'infestazione di un'intera coltivazione fatta da individui tutti molto simili, anche dal punto di vista genetico. Viceversa un ambiente più articolato e complesso costituirà naturalmente una barriera alla diffusione di epidemie ed infestazioni, magari rendendo meno in termini di produttività ma necessitando anche di meno input chimici esterni. La conservazione della biodiversità appare quindi strettamente legata alla conservazione della nostra specie, cioè di quella che più di tutte le altre ha la responsabilità di provocarne la riduzione.

La Convenzione di Rio de Janeiro del 1992 ha individuato nella biodiversità e nella sua protezione e conservazione uno degli aspetti principali per la strategia generale verso uno sviluppo che salvaguardi il patrimonio naturale anche per le generazioni future.

(Fonte Dizionario per l'Educazione Ambientale: 100 parole per l'ambiente)

Cambiamenti Climatici

Oggi sappiamo che il clima, sostanzialmente stabile negli ultimi 10.000 anni, ha iniziato a cambiare per effetto delle immissioni in atmosfera di grandi quantità di gas serra, con aumenti delle concentrazioni di alcuni gas che probabilmente non si erano mai verificati negli ultimi 420.000 anni. Già nel secondo rapporto dell'IPCC (International Panel on Climate Change) si affermava che l'aumento della temperatura superficiale della Terra di 0.4- 0.8°C nel corso dell'ultimo secolo era imputabile anche all'aumento dei gas serra, con un riscaldamento che è diventato più sensibile alla fine del secolo scorso; addirittura le ultime decadi del 1900 si sono rivelate le più calde mai misurate dalla nascita della meteorologia moderna.

Il terzo rapporto di valutazione stima che la temperatura media globale della superficie terrestre e marina sia aumentata di 0,6- 0,2°C rispetto alla metà del XIX secolo, con la maggior parte dei cambiamenti verificatisi a partire dal 1976.

Gli studi hanno dimostrato che cambiamenti di simile entità e rapidità si erano registrati solo 60 milioni di anni fa, causando probabilmente l'estinzione di numerose specie animali e vegetali.

(Fonte: Dizionario per l'Educazione Ambientale: 100 parole per l'Ambiente)

Sviluppo Sostenibile

La più diffusa definizione di sviluppo sostenibile è quella contenuta nel rapporto che Brundtland, Presidente della Commissione Mondiale su Ambiente e Sviluppo, ha presentato nel 1987 su incarico delle Nazioni Unite: “lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri bisogni”.

L'idea di sviluppo sostenibile cerca di mantenere un equilibrio tra benessere economico, tutela dell'ambiente ed equità sociale.

Una tappa fondamentale sulla via dello sviluppo sostenibile è rappresentata dalla conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992. Partecipano rappresentanti di governo di 178 paesi, più di 100 capi di stato e oltre 1000 Organizzazioni Non Governative. Vengono firmate due convenzioni globali: la Convenzione quadro sui cambiamenti climatici e la Convenzione quadro sulla biodiversità, e sottoscritti importanti documenti come la Dichiarazione dei principi per la gestione sostenibile delle foreste e l'Agenda 21: il programma d'azione per il XXI secolo.

(Fonte: Dizionario per l'Educazione Ambientale: 100 parole per l'Ambiente)

Sicurezza sul Lavoro

Notizia presa da "Il Sole 24 Ore" di Giovedì 23 Agosto 2007, inserto DOCUMENTI - Norme e Tributi

  • La Circolare 22 agosto 2007 del Ministero del Lavoro con le prime istruzioni operative sulla legge 3 agosto 2007, n. 123
  • Le disposizioni sulla sospensione dell'attività imprenditoriale e sulla revoca con i modelli per il personale ispettivo e per le aziende

Clicca qui per il testo completo della circolare

venerdì 17 agosto 2007

Richiedere un Audit

In un precedente post avevamo parlato degli Audit finalizzati alla certificazione di Qualità, Ambientale, di Sicurezza, Responsabilità Sociale.
L'azienda che voglia certificarsi richiede l'intervento di un Organismo di certificazione che proprio in seguito all'Audit rilascia il certificato di conformità allo standard prescelto.
Tale Audit è detto di TERZA PARTE ma non è la sola tipologia esistente.

Gli Audit di SECONDA PARTE sono quelli che un'azienda può effettuare sui propri fornitori storici o per la scelta di un nuovo fornitore.
In questo caso l'azienda può avvalersi di personale proprio, di un consulente abilitato o addirittura di un Organismo di certificazione anche se la finalità non è il certificato.

Gli Audit di PRIMA PARTE sono quelli che l'azienda (certificata oppure no) effettua internamente per verificare e valutare l'efficacia e l'efficienza dei propri processi: a tale proposito può avvalersi di personale interno dedicato o di un consulente esterno qualificato.

Quest'ultima tipologia di Audit apre uno scenario interessante per quelle aziende che vogliano esaminare oggettivamente le proprie criticità e/o sviluppare un piano di miglioramento volto ad ottimizzare eventuali inefficienze, costi, nonché gestire al meglio il personale e le proprie attrezzature.
Un esempio pratico è il settore della ristorazione e dei locali di ricettività turistico-alberghiera.
Un ristorante, un locale notturno, un albergo che lavora da tanti anni ed ha un numero di clienti costante potrebbe avere delle piccole inefficienze, piccoli sprechi, che non consentono di crescere in modo consistente.

La soluzione è proprio quella di avere una opinione obiettiva ed indipendente che prenda in considerazione vari elementi:
qualità del cibo o del servizio, gestione del personale, accessibilità, rapporto qualità/prezzo, senza considerare altri aspetti apparentemente secondari quali la location, l'arredamento, la presentazione dei propri prodotti, l'attenzione al cliente e mille altre varianti che possono rendere un locale qualcosa di unico e appetibile.